Una spia nel branco - Questa volta le telecamere nascoste spieranno i delfini. Siamo andati a curiosare più da vi-cino nel mondo di questo mammifero marino, una delle creature più affascinanti e intelligenti del regno animale. Per la prima volta potremo seguirli in tutte le loro peripezie grazie a speciali videocamere applicate ad apparati subacquei capaci di movimenti rapidissimi che sembrano finti pesci e quindi possono e filmare di nascosto i loro comportamenti, raramente osservabili sino ad oggi. Perché si formano le buche nel manto stradale e non esistono tecniche che permettano di stendere un asfalto a prova di buca? Superquark e’ andato a indagare nella fisica delle buche, con un servizio e poi con Paco Lanciano e Piero Angela in studio. Alberto Angela ci porta lungo le mura Aureliane. Con il loro percorso di oltre 18 km, sono la cinta urbana antica più lunga meglio conservata al mondo. Costruite oltre 1700 anni fa, costituiscono delle preziose pagine di storia da leggere nel caotico traffico di Roma. La tecnologia dietro una delle grandi bonifiche del 1900, quella delle paludi Pontine alle porte di Roma. Un viaggio in un’ Italia di meno di un secolo fa, con molte sorprese, grazie ad un museo veramente unico quello di Piana delle Orme vicino a Latina. Giovanni Carrada con Gianmarco Mori ci spiegano un nuovissimo studio del DNA per creare viti naturalmente resistenti ai funghi: un grande passo verso vini che proteggono meglio la salute e l’ambiente. Superquark al San Gottardo per seguire la fine dei lavori del tunnel ferroviario più lungo del mondo, in un servizio di Barbara Gallavotti e Cristina Scardovi. I corsi online danno la possibilità di frequentare le università migliori del mondo senza muoversi da casa. Ma sarà davvero questo il futuro dell'istruzione? Ce lo spiegano Paolo Magliocco e Federica Calvia che sono andati a parlare con gli esperti nelle università che li organizzano
Superquark del 17/07/2014 STREAMING COMPLETO
Una spia nel branco - Questa volta le telecamere nascoste spieranno i delfini. Siamo andati a curiosare più da vi-cino nel mondo di questo mammifero marino, una delle creature più affascinanti e intelligenti del regno animale. Per la prima volta potremo seguirli in tutte le loro peripezie grazie a speciali videocamere applicate ad apparati subacquei capaci di movimenti rapidissimi che sembrano finti pesci e quindi possono e filmare di nascosto i loro comportamenti, raramente osservabili sino ad oggi. Perché si formano le buche nel manto stradale e non esistono tecniche che permettano di stendere un asfalto a prova di buca? Superquark e’ andato a indagare nella fisica delle buche, con un servizio e poi con Paco Lanciano e Piero Angela in studio. Alberto Angela ci porta lungo le mura Aureliane. Con il loro percorso di oltre 18 km, sono la cinta urbana antica più lunga meglio conservata al mondo. Costruite oltre 1700 anni fa, costituiscono delle preziose pagine di storia da leggere nel caotico traffico di Roma. La tecnologia dietro una delle grandi bonifiche del 1900, quella delle paludi Pontine alle porte di Roma. Un viaggio in un’ Italia di meno di un secolo fa, con molte sorprese, grazie ad un museo veramente unico quello di Piana delle Orme vicino a Latina. Giovanni Carrada con Gianmarco Mori ci spiegano un nuovissimo studio del DNA per creare viti naturalmente resistenti ai funghi: un grande passo verso vini che proteggono meglio la salute e l’ambiente. Superquark al San Gottardo per seguire la fine dei lavori del tunnel ferroviario più lungo del mondo, in un servizio di Barbara Gallavotti e Cristina Scardovi. I corsi online danno la possibilità di frequentare le università migliori del mondo senza muoversi da casa. Ma sarà davvero questo il futuro dell'istruzione? Ce lo spiegano Paolo Magliocco e Federica Calvia che sono andati a parlare con gli esperti nelle università che li organizzano
Lauro - Amore Criminale del 12/07/2014 STREAMING COMPLETO
Giovanna - Amore Criminale del 05/07/2014 STREAMING COMPLETO
Paola - Amore Criminale del 28/06/2014 STREAMING COMPLETO
Radici, l'altra faccia dell'immigrazione - STREAMING COMPLETO
Dal Brasile all’Etiopia, dalla Cina al Senegal, Davide Demichelis racconta nuove storie di donne immigrate in Italia, alla scoperta delle loro “radici”. Quattro reportage in onda il venerdì in seconda serata.
DAL SENEGAL A PARMA E RITORNO
in onda venerdì 11 luglio alle 23:40
Coumbaly Diaw è vissuta per dodici anni a Parma, poi ha deciso che voleva tornare in Africa per fare qualcosa per il proprio Paese, il Senegal. E così ha fatto. Un percorso di vita raccontato dalla stessa Coumbaly a “Radici, l’altra faccia dell’immigrazione” - la serie di reportage dedicati a storie di immigrati regolari nel nostro Paese e firmati da Davide Demichelis.
Da cinque anni Coumbaly vive a Dakar, la capitale del Senegal, e lavora con le donne e i giovani grazie all’appoggio di un’organizzazione non governativa italiana: la Cisv. Con Davide torna nei parchi che ospitano miriadi di pellicani, ma anche nel deserto dove vivono i pastori nomadi Peul, con le loro inseparabili compagne di vita: le vacche. Coumbaly è stata bene in Italia, ma in Senegal sta ancora meglio: “Da voi – dice - le donne hanno molti diritti, ma nessuno che le aiuta in famiglia. In Senegal invece, grazie alla famiglia allargata, c’è sempre qualcuno che mi assiste nella gestione dei miei tre figli”.
BRASILE (STREAMING)
Maristela Goncalves vive a San Mauro Torinese, ma è stata concittadina del brasiliano più famoso del mondo: Pelé. Abitava a Santos, dove il fenomeno ha giocato per 18 anni. Il viaggio in Brasile parte dallo stadio, fra calciatori, tifosi e il parrucchiere di Pelé, che commenta il mondo nel pallone con Davide Demichelis, ovviamente tagliandogli i capelli. Il calcio porta Davide e Maristela fra stadi e spogliatoi, oltre che sulle splendide spiagge di Santos, ma anche in una delle favelas più pericolose del mondo: Jardim Nakamura. Il mondiali hanno fatto esplodere le contraddizioni del Brasile: stretto fra un’economia in crescita e fasce di popolazione sempre più povere. Nel viaggio alla riscoperta delle sue radici, Maristela torna anche nel Parco della Jureia, foresta Atlantica, nella scuola dove ha insegnato e ritrova i parenti nella sua città natale: Tupà.
ETIOPIA (STREAMING)
Saba Anglana è una cantante e attrice italo-somalo-etiopica. Suo padre, italiano, ha combattuto in Africa contro l’esercito etiope, in cui militava anche suo nonno. Abbandonate le armi, il signor Anglana ha sposato una etiope ed è nata Saba, in Somalia. Con l’avvento del regime di Siad Barre, la sua famiglia è dovuta fuggire, stabilendosi per un anno in Etiopia e poi a Roma. Saba accompagna Davide Demichelis alla scoperta delle sue radici, che ha narrato anche in uno spettacolo teatrale: Mogadishow. Il viaggio si snoda fra le meravigliose cornici dell’altopiano etiopico e la Rift Valley, nell’atmosfera mistica delle chiese scavate nella roccia di Lalibela e davanti all’obelisco di Axum. L’emozione più forte però arriva in un piccolo villaggio, Asebé Teferì: Saba ritrova la sorella della nonna con cui ha trascorso la sua infanzia.
SENEGAL (STREAMING)
Coumbaly è vissuta per dodici anni a Parma, poi ha deciso che voleva tornare in Africa e fare qualcosa per il suo Paese. Da cinque anni vive a Dakar, la capitale del Senegal, e lavora con le donne e i giovani grazie all’appoggio di un’organizzazione non governativa italiana: la Cisv. Coumbaly accompagna Davide Demichelis alla scoperta dei parchi che ospitano miriadi di pellicani, ma anche nel deserto dove vivono i pastori nomadi Peul, con le loro inseparabili compagne di vita: le vacche. Coumbaly è stata bene in Italia, ma in Senegal sta ancora meglio: “Da voi le donne hanno molti diritti, ma nessuno che le aiuta in famiglia. In Senegal invece, grazie alla famiglia allargata, c’è sempre qualcuno che mi assiste nella gestione dei miei tre figli”.
CINA (IN ARRIVO)
Malia Zheng è nata a Prato, 26 anni fa: famiglia cinese e accento toscano. E’ un’immigrata di seconda generazione. Conosce poco la Cina, vi è stata qualche volta con i suoi e poi un anno intero a Pechino, per studiare la lingua. Con Davide Demichelis, torna a trovare i suoi parenti a Wenzhou, capitale della provincia da cui proviene la gran parte dei cinesi che vive in Italia. Il viaggio si dipana fra l’avveniristica Shanghai e la più tradizionale Pechino, e poi su, fino alla Grande Muraglia e in alcuni piccoli villaggi di campagna, dove la gente vive in modo tradizionale. Emerge il ritratto di una Cina inedita, poco conosciuta, fra templi di montagna e residenze estive dell’Imperatore, piccole imprese familiari e grandi industrie tessili, senza dimenticare la cucina: Davide Demichelis assaggia un prelibato spiedino di scorpioni.
Radici, l'altra faccia dell'immigrazione - SENEGAL - STREAMING COMPLETO
Coumbaly Diaw è vissuta per dodici anni a Parma, poi ha deciso che
voleva tornare in Africa per fare qualcosa per il proprio Paese, il
Senegal. E così ha fatto. Un percorso di vita raccontato dalla stessa
Coumbaly a “Radici, l’altra faccia dell’immigrazione”.
Da cinque anni Coumbaly vive a Dakar, la capitale del Senegal, e lavora
con le donne e i giovani grazie all’appoggio di un’organizzazione non
governativa italiana: la Cisv. Con Davide torna nei parchi che ospitano
miriadi di pellicani, ma anche nel deserto dove vivono i pastori nomadi
Peul, con le loro inseparabili compagne di vita: le vacche. Coumbaly è
stata bene in Italia, ma in Senegal sta ancora meglio: “Da voi – dice -
le donne hanno molti diritti, ma nessuno che le aiuta in famiglia. In
Senegal invece, grazie alla famiglia allargata, c’è sempre qualcuno che
mi assiste nella gestione dei miei tre figli”.
Radici, l'altra faccia dell'immigrazione - ETIOPIA - STREAMING COMPLETO
Cantante e attrice, figlia di un italiano che ha combattuto in Africa e di una etiope, Saba Anglana nasce in Somalia nel 1970. Con l’avvento del regime di Siad Barre, la sua famiglia è costretta a lasciare il Paese, stabilendosi prima in Etiopia e poi a Roma. Tappe che ripercorre con Davide Demichelis e “Radici. L’altra faccia dell’immigrazione”. Saba, che ha narrato l’atmosfera dei luoghi in cui è nata anche in uno spettacolo teatrale, “Mogadishow”, affronta il viaggio che si snoda fra le meravigliose cornici dell’altopiano etiopico e la Rift Valley, nell’atmosfera mistica delle chiese scavate nella roccia di Lalibela e davanti all’obelisco di Axum. L’emozione più forte però arriva in un piccolo villaggio, Asebé Teferì dove Saba ritrova la sorella della nonna con cui ha trascorso la sua infanzia.
Radici, l'altra faccia dell'immigrazione - BRASILE - STREAMING COMPLETO
Dici Santos, Brasile, e più che alla città pensi a Pelè, che giocò in questa squadra per diciotto anni. Ma Santos è anche il luogo dove è vissuta a lungo Maristela Goncalves, la protagonista del primo appuntamento con la nuova edizione di “Radici, l’altra faccia dell’immigrazione”. Oggi Maristela abita a San Mauro Torinese, alle porte di Torino e torna con Demichelis nel suo Brasile: un viaggio che parte dallo stadio di Santos, tra calciatori, tifosi e Didì, il parrucchiere di Pelé, che commenta a modo suo il mondo nel pallone: “Il taglio di capelli di Pelè? L’ho inventato io cinquant’anni fa: alti davanti e più corti dietro. Lui, anche ora, continua a tornare qui e parliamo di calcio. Anche se per me – che un tempo andavo a tutte le partite del Santos e oggi mi limito a seguirle in tv – il calcio una volta era più passione e amore per la maglia. Oggi è amore per il denaro”. Ed è ancora il calcio – tra sviluppo e povertà delle quali il Mondiale ha fatto esplodere la contraddizione - a portare i due “viaggiatori” sulle splendide spiagge della città, ma anche in una delle favelas più pericolose del mondo: Jardim Nakamura.Nel percorso alla riscoperta delle proprie radici, infine, Maristela torna nel Parco della Jureia, foresta Atlantica, nella scuola dove ha insegnato. E qui ritrova i parenti nella città natale, Tupà. Dopo la storia di Maristela “Radici” racconterà quelle di di Saba Anglana, cantante e attrice italo-somalo-etiope; di Malia Zheng, una giovane cinese, immigrata di seconda generazione, che parla un perfetto fiorentino; e di Coumbaly Diaw che viveva a Parma, ma è tornata in Senegal per mettere a frutto quanto imparato in Italia.
Scacco al re - La cattura di Provenzano
Scacco al re - La cattura di Provenzano è un film documentario trasmesso da Rai 3 nato da un'idea di Claudio Canepari e Piergiorgio Di Cara, scritto da Clelio Benevento, Mariano Cirino, Salvo Palazzolo, diretto da Claudio Canepari, Mariano Cirino, Paolo Santolini.
Il re di Cosa nostra
Il documentario cerca di ripercorrere tutti i momenti salienti che hanno portato alla cattura del super boss di Cosa nostra, Bernardo Provenzano, l'ultimo rimasto dopo l'arresto di Salvatore Riina. I filmati mostrano passo passo le intercettazioni ambientali delle forze dell'ordine che tassello dopo tassello hanno condotto, passando da una fitta rete di collaboratori, alla masseria dove l'11 aprile 2006 fu arrestato Provenzano, dal procuratore antimafia Pietro Grasso.
O sistema - Un'indagine Senza Censura Sulla Camorra - di Matteo Scanni e Ruben H. Oliva
'O Sistema è un documentario realizzato e autoprodotto da Ruben H. Oliva e Matteo Scanni, uscito nel 2006 in un cofanetto comprendente un libro. Secondo le parole degli autori, "descrive la vita di un territorio in bilico fra normalità apparente e follia criminale". Utilizzando il termine con cui in loco viene chiamata la camorra napoletana e casalese, racconta 'O Sistema come struttura criminale e affaristica, che causa centinaia di morti ogni anno ma raccoglie scarsa attenzione dai media.
Panni Sporchi - la guerra di Scampia
Operazioni di polizia e carabinieri a scampia per combattere e porre fine alla guerra di camorra più violenta degli ultimi anni. video inchiesta per l'Espresso di Duccio Giordano
Gomorra La Serie - Speciale Backstage
Il racconto del male è affascinante, ecco perché bisogna tenersi lontano
da semplificazioni e banalizzazioni. Eppure male e bene non possono
avere quote prefissate e un'opera deve essere giudicata per la sua
qualità. La serie tratta da Gomorra racconta storie di vita dentro
dinamiche criminali e lo fa con onestà. Il racconto può trasformare un
territorio, il silenzio può solo coprire, insabbiare, nascondere. Perché
nulla cambi.
Gomorra La Serie - Intervista a Roberto Saviano
"Gomorra - La
Serie" è un imponente affresco televisivo, epico, avvincente e
spettacolare. Una produzione internazionale firmata Sky. Da un'idea di
Roberto Saviano. Regia di Stefano Sollima.
Danila - Amore Criminale del 21/06/2014 STREAMING COMPLETO
Amore criminale racconta la storia di Danila, una donna sopravvissuta a
maltrattamenti e violenze molto forti da parte del suo ex compagno. Sarà
proprio lei a raccontare la sua storia, a farci capire come sia potuto
accadere che dall’amore si sia passati alla violenza.
Giuseppina - Amore Criminale del 14/06/2014 STREAMING COMPLETO
Amore Criminale racconta la storia di Giuseppina, una nuora uccisa
brutalmente dal suocero. Alla base del conflitto una casa, affidata dai
giudici alla donna dopo la separazione dal marito.
Noemi Ciceri e Mihaela Acatrinei - Amore criminale del 04/04/2014
Noemi Ciceri, 37 anni, uccisa a Viareggio dal suo compagno di una vita, e
la vicenda di Mihaela Acatrinei, una donna di origini romene che
pensava di aver trovato la felicità fin quando non ha incontrato
Giovanni, l’uomo che proverà a ucciderla.
Il cortometraggio di Francesca Archibugi “E’ stata lei” affronta il tema
della violenza contro le donne da un punto di vista inedito, dà voce
all’uomo violento, interrogandosi sul possibile pentimento e sul sistema
penitenziario come giusto luogo per un processo di recupero. La storia
si svolge dentro il carcere di Regina Coeli, un complesso universo di
rapporti violenti e delicati.
Qui troviamo Nicola, un giovane architetto che sei anni prima ha quasi
ucciso la moglie Silvia con 11 colpi di crick. Gli resta un residuo di
pena di due anni, dunque può chiedere una misura alternativa alla
detenzione. C’è poi una donna che deve prendere una decisione: è la
magistrata di sorveglianza cui è stato assegnato il caso. Se Nicola si
definisce ormai idoneo e pronto per uscire, lei si attiene ai fatti e
svolge un esame obiettivo di tutti gli elementi della vicenda
Anna Rosa Fontana e Francesca - Amore criminale del 28/03/2014 STREAMING COMPLETO
Nella prima parte si racconterà l’incredibile vicenda di Anna Rosa
Fontana, 38 anni, uccisa a Matera per mano del suo ex compagno dopo
essere sopravvissuta a un primo tentato omicidio. Anna Rosa, dopo un
primo matrimonio finito male e due figli, conosce Paolo, un suo vicino
di casa di 15 anni più grande di lei. Tra loro inizia una storia
difficile, che allontanerà Anna Rosa dalla sua famiglia e anche dai
figli. Paolo pian piano la isola e la mette contro sua madre. Anna Rosa
taglia i ponti con tutti e va a convivere con Paolo. Qui però dovrà fare
i conti con la sua gelosia ossessiva. Le liti e le percosse sono
all’ordine del giorno, tanto che Anna Rosa inizia a denunciare i primi
episodi di violenza. Ma a ogni querela seguono per lei altre botte.
Questo fino al 13 luglio del 2005 quando Paolo, accecato dall’ira per le
denunce e dalla gelosia, tende un agguato ad Anna Rosa accoltellandola
per strada. La donna arriva in fin di vita all’ospedale ma sopravvive,
seppur riportando gravi danni. Sembra il tragico epilogo di una storia
d’amore sbagliata ma il peggio deve ancora venire. Dopo la condanna a 6
anni di carcere, a causa di vari benefici di legge, Paolo esce di
prigione e paradossalmente torna a vivere a pochi passi da Anna Rosa. Il
risultato è che di lì a poco torna a ossessionarla come prima. E’ il 7
dicembre 2010 e Paolo decide di portare a termine quello che non è
riuscito a fare qualche anno prima. Stavolta per Anna Rosa non ci sarà
scampo.
Nella seconda parte la protagonista sarà Francesca, una ragazza di 22
anni che ha rischiato la vita a causa del suo ex fidanzato. Francesca
conosce Paolo quando è ancora sedicenne tramite amici comuni. E’ il suo
primo amore e all’inizio si sente gratificata dalle attenzioni che lui
le riserva. In realtà viene controllata in ogni suo comportamento e ben
presto comincia a soffrire questa relazione soffocante. Quindi decide di
interromperla. Questa per Paolo è una decisione incomprensibile e
decide di riprendersi Francesca, a ogni costo. La ragazza si rifiuta di
tornare con lui e questo la porterà a un passo dalla morte. Sarà lei a
raccontare la sua storia.
Le storie di Beatrice e Annalisa - Amore criminale del 14/03/2014 STREAMING COMPLETO
In questa puntata: la storia di Beatrice, 42 anni, di Pistoia. Beatrice
si fidanza con Massimo quando è ancora all’università. Il loro progetto
di vita insieme si concretizza in un matrimonio, due figli, una casa
perfetta. Ma Massimo nasconde un lato oscuro e pezzo dopo pezzo smonta
tutto quello che ha costruito con sua moglie. Inizia a minare la
sicurezza e autostima di Beatrice facendola sentire inadeguata sotto
vari punti di vista. Beatrice sopporta tutto per il bene dei figli, fin
quando non scopre che Massimo la tradisce. A questo punto i due si
separano e Beatrice può finalmente riprendersi in mano la sua vita. Ma
solo per poco...
Le storie di due giovani donne - Amore criminale del 07/03/2014 STREAMING COMPLETO
In questa puntata: le storie di due donne molto giovani. Entrambe hanno
sconfitto la violenza e la prevaricazione dell'uomo che diceva di
amarle.
La prima è Alessandra, 28 anni. Appena maggiorenne va via di casa e si
rende economicamente indipendente. Ha 25 anni e un carattere determinato
quando incontra Filippo. Inizialmente apprezza le sue attenzioni e i
suoi messaggi costanti ma ben presto le cose cambiano. Gradualmente
Filippo la isola dalle amicizie e le costruisce intorno un castello di
bugie che crollerà però molto presto. La scoperta di un tradimento
minerà per sempre il loro rapporto. E quando Alessandra deciderà di
lasciarlo inizieranno i problemi...
La seconda storia racconta il percorso di Barbara, una ragazza che a
soli 19 anni conosce Giuseppe e con lui l'amore violento.
Barbara è molto attenta alla cura di sé fin al giorno in cui si mette
con Giuseppe. Lui, per gelosia, le vieta di truccarsi e di vestirsi come
vuole. La controlla in ogni suo spostamento e le telefona in
continuazione. Barbara all'inizio sopporta tutto ma alla fine si
ribella. Riconquisterà la libertà pagando un prezzo molto alto.
Rajmonda - Anna - Amore Criminale del 28/02/2014 STREAMING COMPLETO
Quella di Rajmonda è la storia di una donna che lascia l’Albania con la
speranza di una vita migliore. Arrivata in Toscana, a Viareggio,
Raimonda si inserisce nel nuovo ambiente e mette su famiglia con
Antonio. I due hanno anche dei bambini, ma Antonio non lascia spazio a
Raimonda, non le permette di uscire e di avere una vita propria.
Raimonda, allora, matura gradualmente la decisione di lasciarlo. Antonio
non accetta la prospettiva di una vita senza di lei, la uccide e
inscena un volontario allontanamento da casa.
Quella di Anna è la storia di chi vede dei campanelli d'allarme sin
dall'inizio della relazione, eppure non trova la forza di sporgere
denuncia. In una prima occasione, dopo soli due mesi di frequentazione,
l'uomo che diceva di amarla cerca di strangolarla per dei soldi, in
un'altra occasione le punta un coltello alla gola sussurrandole ad un
orecchio il suo personale decalogo: Anna va educata, deve capire come
stare al mondo e come servire il suo Dio, cioè lui. Dopo anni di
maltrattamenti, Anna è riuscita a denunciare quell'uomo, che ora sta
scontando la sua pena in carcere.
Inghilterra - Sfide I nostri avversari amatissimi del 30/05/2014 STREAMING COMPLETO
Gli inventori del calcio e i loro migliori allievi, una sfida epica da anni.
Germania - Sfide i nostri avversari amatissimi del 16/05/2014 STREAMING COMPLETO
A Dortmund – in casa propria - i tedeschi non avevano mai perso. Mai,
fino alla semifinale del Mondiale di Calcio 2006, quella contro
l’Italia, che per gli azzurri fu l’anticamera del trionfo.
Brasile - Sfide i nostri avversari amatissimi del 09/05/2014 STREAMING COMPLETO
I padroni di casa. I padroni del calcio. Questo è il Brasile. Nella seconda puntata di Sfide Alex Zanardi ci guida attraverso le emozioni, le gioie, le vittorie e le sconfitte dell’eterno confronto calcistico tra gli azzurri e i carioca.
Francia - Sfide i nostri avversari amatissimi del 02/05/2014 STREAMING COMPLETO
Il primo significativo elemento di suggestione con i transalpini è la storia circolare: la prima partita contro la Francia, giocata il 15 maggio del 1910, è la prima partita della nostra Nazionale, finisce 6-2 per l’Italia.
Superquark del 03/07/2014 STREAMING COMPLETO
Usa, incontro mozzafiato in mare: spunta il grande squalo bianco
Ha girato per venti minuti intorno
alla barca. Poi è emerso dall'acqua a bocca aperta per addentare una
retino ("chum bag") posta ai lati. E' l'incontro ravvicinato del
pescatore Steve Clark con uno squalo bianco. Un incontro casuale, del
quale i membri dell'equipaggio hanno subito approfittato per scattare
foto e girare video. Clark e i suoi amici lavorano per il National
Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), per immortalare gli
squali a largo della costa del New Jersey, nell'iniziativa Predator
Programma Apex. Secondo uno studio recente della NOAA, gli squali sono
aumentati grazie all'impegno perseguito per conservare la specie
Australia, l'azzardo dei surfisti: accerchiano una balena
Gb, la medusa grande come un cane: incontro ravvicinato nel fiume
Concordia, Greenpeace al Giglio contro lo spostamento del relitto a Genova
RNews, Salmi: come evitare il mal di schiena in 10 mosse
Salute di Maria Paola Salmi
riprese di Valeria Lombardo
montaggio di Giulio La Monica
RNews, il tg quotidiano di Repubblica Tv, è in onda ogni giorno alle 13.45 su Repubblica.it e su laEffe, canale 50 del digitale terrestre . Alle 19.45 su laEffe va in onda "RNews: Le firme, Le storie", con le analisi e gli avvenimenti più interessanti della giornata
Il cucciolo di tricheco "strega" Amburgo
San Diego: la star dello zoo è il baby orango
Il Sahara attraversa l'oceano, la polvere fino in Sudamerica
L'attacco dello squalo è virtuale: la paura è reale
La notte fa girare la testa. Il time lapse è a 360 gradi
La notte fa girare la testa.
Bastano poche parole per riassumere il senso di questo video realizzato
dal fotografo americano Vincent Brady (http://www.vincentbrady.com/)
e che ha scelto di raccontare il fascino notturno in maniera del tutto
originale: una ripresa in time lapse mostra la notte da ogni angolazione
possibile, a 360 gradi. Per riuscire nell'effetto Brady ha costruito un
supporto a forma di croce sul quale ha montato quattro fottocame, che
catturando simultaneamente le immagini riescono a restituire questa
effetto circolare, regalando alla notte questo fascino quasi surreale.
(di Nicola Perilli)
(di Nicola Perilli)
Usa, mangia cibo per cani per un mese: ''Abbiate consapevolezza degli ingredienti''
UCCISERO 9 CANI, VETERINARI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA. ASSOCIAZIONI CHIEDONO LA RADIAZIONE
Con la condanna definitiva a 2 mesi e 10 giorni di
reclusione pronunciata dalla Corte Suprema di Cassazione, due veterinari
Asl de L’Aquila, Pierluigi Imperiale e Mauro Ponziani, sono stati
riconosciuti colpevoli nei tre gradi di giudizio dell’uccisione di nove
cuccioli di cane, adducendo l’incredibile scusa che non c’era posto in
canile. Per loro era una pratica, peraltro abituale e consolidata, e
vi è stato il contrario del ravvedimento dovuto attraverso
dichiarazioni alla stampa.
Per questo i presidenti
nazionali di Enpa, Carla Rocchi, LAV, Gianluca Felicetti, Lega
nazionale per la difesa del cane, Piera Rosati e OIPA, Massimo
Comparotto, preso atto del “silenzio assordante” dell’Ordine
provinciale dei Medici Veterinari de L’Aquila a precedenti singole
richieste, hanno scritto a tutti i consiglieri dell’Ordine e agli
organi della Federazione nazionale degli Ordini Veterinari, chiedendo
la radiazione dei due veterinari Asl che ancora oggi esercitano la
professione come se nulla fosse accaduto.
“Sono colpevoli di abusi,
hanno compromesso gravemente la reputazione e la dignità della classe
sanitaria, hanno perso il requisito-base per esercitare la
professione, violando anche il Codice Deontologico dei Veterinari”,
scrivono i presidenti delle associazioni animaliste nazionali.
Anche le parlamentari
Silvana Amati, Monica Cirinnà, Manuela Granaiola dell’Ufficio di
Presidenza della Commissione Sanità del Senato e Michela Vittoria
Brambilla, hanno presentato interrogazioni al Ministro della Salute
Beatrice Lorenzin per chiederle l’intervento a tutela delle normative e
della professione veterinaria.
In allegato la lettera
inviata, le tre sentenze e le interrogazioni parlamentari per chiedere
anche al Ministro della Salute l’apertura del procedimento e la
radiazione dall’Albo dei veterinari condannati in via definitiva.
Documenti
Lettera AssociazioniSentenza tribunale L'Aquila
Sentenza Corte d'appello L'Aquila
Sentenza Corte Cassazione
Interrogazioni parlamentari
La bufala dell'infezione da shampoo che circola su Facebook
Il terribile "sfogo" cutaneo che sta spammando le vostre bacheche non è altro che un fotomontaggio. La prova in una nostra vecchia Foto del giorno...
Il misterioso "bubbone" è in realtà l'immagine di un fiore di loto.
Niente paura: se vi farete la
doccia usando lo shampoo di un marchio molto noto in Italia (o un
qualunque altro shampoo in commercio) non svilupperete la mostruosa
escrescenza che vedete in questa foto. Né contrarrete temibili
infezioni, come minaccia un presunto video virale che circola in queste
ore su Facebook.
Il motivo è semplice: il fantomatico ascesso, lungi dall'essere una pericolosa malattia cutanea causata da chissà quali sostanze chimiche, è un fotomontaggio bello e buono, che accosta alla pelle di un uomo l'immagine di un fiore di loto (una pianta che potete facilmente riconoscere in questa nostra vecchia "Foto ").
Una bufala in piena regola, e pure venuta male, insomma: un inganno di cui non vi riportiamo neppure il link perché, seguendolo, si finisce in una serie di pagine di dubbia provenienza e piene di malaware pericolosi per la sicurezza del vostro pc.
E del video, alla fine, neanche l'ombra.
La marcia dei pinguini... verso l'estinzione
Due terzi delle colonie di pinguini imperatori in Antartide rischiano di vedere dimezzata la propria popolazione nei decenni avvenire. La causa? Il global warming, che modifica la quantità di ghiaccio marino.
Una colonia di pinguini imperatori in Antartide. Photo: IPGGutenbergUKLtd, Thinkstock.
La popolazione mondiale di
pinguini imperatori potrebbe calare drasticamente - del 19% - entro il
2100. Il colpevole? Ancora una volta il riscaldamento globale, e la sua
influenza sui ghiacci antartici. A lanciare l'allarme è uno studio del
Woods Hole Oceanographic Institution (Massachusetts) pubblicato su Nature Climate Change.
Apri per vedere le foto
Una risorsa da tutelare
La sopravvivenza dei pinguini imperatori (Aptenodytes forster) è strettamente legata alla presenza di ghiaccio marino nel loro habitat. Se questo scarseggia, scarseggiano anche calamari e krill, le principali fonti di nutrimento dei pennuti antartici. Se il ghiaccio è sovrabbondante, i pinguini devono compiere viaggi più lunghi per raggiungere il mare e procacciare il cibo per i pulcini. Il global warming è capace di alterare questo delicato equilibrio: non solo sciogliendo più in fretta i ghiacci, ma anche modificando il tenore e l'altezza delle onde, e alterando intensità e direzione dei venti che a loro volta spostano il ghiaccio marino.
Analisi su larga scala
Finora gli effetti del global warming sui pinguini imperatori erano stati valutati con precisione solo su una colonia: quella di Adelie Land nella zona orientale dell'Antartide (protagonista del famoso documentario La marcia dei pinguini). Le altre colonie erano state osservate soltanto dallo spazio, con immagini satellitari che localizzavano i pinguini a partire dal guano che lasciano sul ghiaccio. I ricercatori americani hanno sfruttato i dati raccolti per la colonia di Adelie Land per elaborare proiezioni che riguardino l'intera popolazione mondiale di pinguini imperatori, 600 mila pennuti sparsi in 45 colonie al Polo Sud.
La sopravvivenza dei pinguini imperatori (Aptenodytes forster) è strettamente legata alla presenza di ghiaccio marino nel loro habitat. Se questo scarseggia, scarseggiano anche calamari e krill, le principali fonti di nutrimento dei pennuti antartici. Se il ghiaccio è sovrabbondante, i pinguini devono compiere viaggi più lunghi per raggiungere il mare e procacciare il cibo per i pulcini. Il global warming è capace di alterare questo delicato equilibrio: non solo sciogliendo più in fretta i ghiacci, ma anche modificando il tenore e l'altezza delle onde, e alterando intensità e direzione dei venti che a loro volta spostano il ghiaccio marino.
Analisi su larga scala
Finora gli effetti del global warming sui pinguini imperatori erano stati valutati con precisione solo su una colonia: quella di Adelie Land nella zona orientale dell'Antartide (protagonista del famoso documentario La marcia dei pinguini). Le altre colonie erano state osservate soltanto dallo spazio, con immagini satellitari che localizzavano i pinguini a partire dal guano che lasciano sul ghiaccio. I ricercatori americani hanno sfruttato i dati raccolti per la colonia di Adelie Land per elaborare proiezioni che riguardino l'intera popolazione mondiale di pinguini imperatori, 600 mila pennuti sparsi in 45 colonie al Polo Sud.
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I risultati
La maggior parte delle colonie continuerà a crescere da qui al 2040, ma poi la riduzione dei ghiacci marini segnerà l'inizio del declino, con il 19% della popolazione globale di pinguini imperatori destinata - probabilmente - a scomparire entro il 2100. Due terzi delle colonie sono destinate, per la perdita consistente di ghiaccio marino, a dimezzarsi sul lungo periodo (in particolare quelle rivolte verso l'Oceano Indiano, che più di altre risentiranno degli effetti del global warming).
L'ultima spiaggia
Nonostante le drammatiche previsioni, alcuni ricercatori si dicono più ottimisti sulla sopravvivenza dei pinguini rispetto alle conclusioni di questa ricerca, che dà per scontato che gli uccelli ritornino ogni anno alle stesse aree di accoppiamento, senza emigrare verso zone più ricche di ghiaccio marino, come hanno già dimostrato di saper fare.
Airbike, la bici che si stampa col pc
Questa bicicletta è il primo oggetto al mondo ad essere creato stampato da un un computer che utilizza nuove tecnologie all’avanguardia.
Il materiale utilizzato non è la carta ma il nylon. Tutte le strutture sono realizzate con strati di nylon fuso e sono forti come l’acciaio e l’alluminio ma pesano il 65% in meno.
L’intera bici è stampata con pochi passaggi.
Ovviamente l’intera tecnologia è stata studiata per realizzare oggetti dell’industria aerospaziale.
Fonte: ueros
Cellulare diventa essere umano in miniatura
Giappone
Il telefonino diventa un essere umano in miniatura. Ha le sembianze di un umanoide, e una consistenza che al tatto ricorda la pelle, il prototipo costruito in Giappone, con l'obiettivo di far sentire più vicina la persona con cui si sta parlando, magari un partner dall'altro capo del mondo.
L'insolito cellulare è stato mostrato da Takashi Minato, uno dei ricercatori dell'Advanced Telecommunications Research Institute International (Atr) che l'ha messo a punto, si legge sul quotidiano britannico Daily Mail, che mostra le foto dell'apparecchio. Corpo e lineamenti sono molto stilizzati, potrebbe raffigurare un uomo o una donna, un anziano come un giovane. Il prototipo, di colore bianco, è poco più grande del palmo di una mano, ha un microfono inserito nella testa dell'omino e il petto che diventa blu quando lo si utilizza e rosso se l'apparecchio è in stand by.
Quello che dovrebbe farlo sembrare il più possibile un essere umano è il materiale utilizzato per l'involucro, che al tatto dà la sensazione della pelle e può riscaldarsi o raffreddarsi. Non c'è alcun display con i numeri e non è ancora chiaro come potrà essere utilizzato per telefonare. Ma i ricercatori che lo hanno sviluppato - un consorzio di cui fa parte, oltre all'Atr, anche l'università di Osaka - sperano di aggiungere funzioni sempre più sofisticate come i comandi vocali e le immagini e di lanciarlo sul mercato nel giro di 5 anni.
Il telefonino diventa un essere umano in miniatura. Ha le sembianze di un umanoide, e una consistenza che al tatto ricorda la pelle, il prototipo costruito in Giappone, con l'obiettivo di far sentire più vicina la persona con cui si sta parlando, magari un partner dall'altro capo del mondo.
L'insolito cellulare è stato mostrato da Takashi Minato, uno dei ricercatori dell'Advanced Telecommunications Research Institute International (Atr) che l'ha messo a punto, si legge sul quotidiano britannico Daily Mail, che mostra le foto dell'apparecchio. Corpo e lineamenti sono molto stilizzati, potrebbe raffigurare un uomo o una donna, un anziano come un giovane. Il prototipo, di colore bianco, è poco più grande del palmo di una mano, ha un microfono inserito nella testa dell'omino e il petto che diventa blu quando lo si utilizza e rosso se l'apparecchio è in stand by.
Quello che dovrebbe farlo sembrare il più possibile un essere umano è il materiale utilizzato per l'involucro, che al tatto dà la sensazione della pelle e può riscaldarsi o raffreddarsi. Non c'è alcun display con i numeri e non è ancora chiaro come potrà essere utilizzato per telefonare. Ma i ricercatori che lo hanno sviluppato - un consorzio di cui fa parte, oltre all'Atr, anche l'università di Osaka - sperano di aggiungere funzioni sempre più sofisticate come i comandi vocali e le immagini e di lanciarlo sul mercato nel giro di 5 anni.
Fonte: televideo.rai.it
Gerewol Festival, Niger
Le feste più curiose del mondo
Gerewol Festival, Niger
Fotografia di Mike Hettwer
Nell'Africa occidentale i nomadi Wodaabe celebrano ogni anno la loro idea di bellezza durante il Gerewol festival. I giovani attraggono la giuria femminile con trucco pesante, abiti da cerimonia e una danza tradizionale chiamata yakee. Il fortunato vincitore potrà scegliere mogli e amanti.
Fotografia di Mike Hettwer
Nell'Africa occidentale i nomadi Wodaabe celebrano ogni anno la loro idea di bellezza durante il Gerewol festival. I giovani attraggono la giuria femminile con trucco pesante, abiti da cerimonia e una danza tradizionale chiamata yakee. Il fortunato vincitore potrà scegliere mogli e amanti.
Schleicherlaufen Festival, Austria
Le feste più curiose del mondo
Schleicherlaufen Festival, Austria
Fotografia di Melissa Farlow
Le strade di Telfs, in Austria, si trasformano in un mondo mistico e quasi ultraterreno. Gli abitanti sfilano in maschera attraverso la cittadina una volta ogni cinque anni appena prima dell'inizio della quaresima.
Le prime testimonianze del Schleicherlaufen risalgono al quindicesimo secolo, ma il festival potrebbe anche avere radici più antiche, legate ai rituali pre-cristiani degli abitanti della zona.
Fotografia di Melissa Farlow
Le strade di Telfs, in Austria, si trasformano in un mondo mistico e quasi ultraterreno. Gli abitanti sfilano in maschera attraverso la cittadina una volta ogni cinque anni appena prima dell'inizio della quaresima.
Le prime testimonianze del Schleicherlaufen risalgono al quindicesimo secolo, ma il festival potrebbe anche avere radici più antiche, legate ai rituali pre-cristiani degli abitanti della zona.
La celebrazione del Corpus Christi, Spagna
Le feste più curiose del mondo
La celebrazione del Corpus Christi, Spagna
Fotografia di Israel L. Murillo/AP
Un uomo in maschera, conosciuto come El Colacho, simbolo di Satana, salta scavalcando un gruppo di bambine. Il rito vecchio di secoli è volto a proteggerle dagli spiriti maligni. La celebrazione del Chorpus Christi, che si tiene ogni anno a Castrillo de Murcia, in Spagna, rende omaggio alla celebrazione cattolica della Santa Eucarestia.
Fotografia di Israel L. Murillo/AP
Un uomo in maschera, conosciuto come El Colacho, simbolo di Satana, salta scavalcando un gruppo di bambine. Il rito vecchio di secoli è volto a proteggerle dagli spiriti maligni. La celebrazione del Chorpus Christi, che si tiene ogni anno a Castrillo de Murcia, in Spagna, rende omaggio alla celebrazione cattolica della Santa Eucarestia.
La festa delle galline a Wayne, in Nebraska
Le feste più curiose del mondo
La festa delle galline a Wayne, in Nebraska
Fotografia di Joel Sartore
Senza camicia, ma con apparente discrezione, uomini travestiti da galline si preparano ad esibirsi al Chicken Show.
Ogni estate, Wayne, cittadina del Nebraska, festeggia questi volatili con un ampia gamma di eventi: la danza delle galline più grande del mondo; un'asta di galline di cemento decorate da artisti locali e - per il dispiacere dei volatili patroni della manifestazione - una gara in cui vince chi mangia più ali di pollo.
Fotografia di Joel Sartore
Senza camicia, ma con apparente discrezione, uomini travestiti da galline si preparano ad esibirsi al Chicken Show.
Ogni estate, Wayne, cittadina del Nebraska, festeggia questi volatili con un ampia gamma di eventi: la danza delle galline più grande del mondo; un'asta di galline di cemento decorate da artisti locali e - per il dispiacere dei volatili patroni della manifestazione - una gara in cui vince chi mangia più ali di pollo.
Festa vegetariana, Thailandia
Le feste più curiose del mondo
Festa vegetariana, Thailandia
Fotografia di David Longstreath/AP
I devoti del santuario di Bang Neow, sfilano nel corso della festa vegetariana thailandese di Phuket, puntando le armi contro i carnivori.
Gli immigrati cinesi diedero avvio a questa cerimonia taoista nel 1825, quando gli abitanti si affidarono agli dei e alla loro alimentazione vegetariana, per essere liberati da un'epidemia.
Fotografia di David Longstreath/AP
I devoti del santuario di Bang Neow, sfilano nel corso della festa vegetariana thailandese di Phuket, puntando le armi contro i carnivori.
Gli immigrati cinesi diedero avvio a questa cerimonia taoista nel 1825, quando gli abitanti si affidarono agli dei e alla loro alimentazione vegetariana, per essere liberati da un'epidemia.
La festa dell'uomo nudo
Le feste più curiose del mondo
La festa dell'uomo nudo
Fotografia e didascalia di Paul Whitton / My Shot
Hadaka Matsuri (letteralmente festa dell'uomo nudo) a Okayama, Giappone, è un festa tradizionale che risale a 1.200 anni fa.
La fotografia è stata scattata in inverno (a 9 gradi circa di temperatura). Gli uomini si immergono in acque gelate in un rito di purificazione.
Fotografia e didascalia di Paul Whitton / My Shot
Hadaka Matsuri (letteralmente festa dell'uomo nudo) a Okayama, Giappone, è un festa tradizionale che risale a 1.200 anni fa.
La fotografia è stata scattata in inverno (a 9 gradi circa di temperatura). Gli uomini si immergono in acque gelate in un rito di purificazione.
Beltane Fire Festival, Scotland
Beltane Fire Festival, Scotland
Fotografia di Jim Richardson
"Celti" svestiti sollevano torce luminose, durante il Beltane Fire Festival, nella Calton Hill, a Edimburgo. La popolare manifestazione annuale è una moderna riproposizione di un'antica festa celtica, che celebrava l'arrivo dell'estate.
Fotografia di Jim Richardson
"Celti" svestiti sollevano torce luminose, durante il Beltane Fire Festival, nella Calton Hill, a Edimburgo. La popolare manifestazione annuale è una moderna riproposizione di un'antica festa celtica, che celebrava l'arrivo dell'estate.
Scherzi bestiali, quante bufale
Scherzi bestiali, quante bufale
Ibrido cane - uomo
Fotografia di Gabriel Bouys, AFP/Getty Images
Una donna osserva "A Young Family,"la scultura di una scrofa dalle sembianze vagamente umane con i suoi piccoli dell'artista australiana Patricia Piccinini, alla cinquantesima Biennale di Venezia di giugno 2003.
Fotografie della scultura sono circolate su internet negli anni successivi, suggerendo - tra l'altro - che le foto ritraevano un ibrido uomo-cane creato da un esperimento mal riuscito.
L'ibrido uomo-cane è una delle tante bufale sugli animali perpetrate nel corso dei secoli, soprattutto in occasione dei primo aprile.
Qualcosa di umano nella scultura c'è: Piccinini ha utilizzato peli e capelli umani insieme a silicone, acrilico e pelle.
Nella realtà, sono stati condotti esperimenti tesi a superare il confine tra uomo e animale con la creazione di chimere - creature ibride in parte umane e in parte animali. Per esempio, nel 2003 i ricercatori della Shanghai Second Medical University hanno unito cellule umane a ovuli di coniglio - creando le prime chimere.
Fotografia di Gabriel Bouys, AFP/Getty Images
Una donna osserva "A Young Family,"la scultura di una scrofa dalle sembianze vagamente umane con i suoi piccoli dell'artista australiana Patricia Piccinini, alla cinquantesima Biennale di Venezia di giugno 2003.
Fotografie della scultura sono circolate su internet negli anni successivi, suggerendo - tra l'altro - che le foto ritraevano un ibrido uomo-cane creato da un esperimento mal riuscito.
L'ibrido uomo-cane è una delle tante bufale sugli animali perpetrate nel corso dei secoli, soprattutto in occasione dei primo aprile.
Qualcosa di umano nella scultura c'è: Piccinini ha utilizzato peli e capelli umani insieme a silicone, acrilico e pelle.
Nella realtà, sono stati condotti esperimenti tesi a superare il confine tra uomo e animale con la creazione di chimere - creature ibride in parte umane e in parte animali. Per esempio, nel 2003 i ricercatori della Shanghai Second Medical University hanno unito cellule umane a ovuli di coniglio - creando le prime chimere.
Yeti? No, grazie
L'abominevole uomo delle nevi, Bigfoot e simili sono solo stupidaggini. Lo sostiene il primo studio scientifico condotto su presunti "campioni" di queste fantomatiche creature
di James Owen
Un'immagine scattata nel 1967 in California di un presunto esemplare di Bigfoot. Fotografia di Bettmann via Corbis
Un team guidato da Bryan Sykes, genetista all'Università di Oxford, ha analizzato frammenti di peli che varie persone sostenevano di aver raccolto da queste misteriose creature nel corso degli ultimi 50 anni.
Raccolti da musei e collezioni private in tutto il mondo, i 29 campioni su 30 che contenevano DNA da alizzare hanno restituito un risultato hanno rivelato che i cosiddetti "criptidi" appartengono in realtà a un serraglio di normalissimi animali, dai bovini, agli orsi ai procioni.
Per effettuare lo studio, Sykes i suoi colleghi hanno confrontato il DNA mitocondriale – il DNA ereditato dalle madri – preso dai campioni di pelo che si suppone provenissero dallo Yeti (un altro nome con cui ci si riferisce all'Abominevole uomo delle nevi) o da Bigfoot con i DNA contenuti in GenBank, un database internazionale di sequenze genetiche di oltre 300.000 organismi. Nello specifico, il team ha confrontato il DNA dei campioni di pelo con il gene 12s RNA, che è stato analizzato in tutte le specie di mammiferi.
Dei presunti campioni di Bigfoot provenienti dal Nord America,
Dalla Russia, poi, sono arrivati campioni del mitologico Almasty o Almas, un fantomatico cripto-ominide dell'Asia centrale. In realtà, i test hanno accertato che appartenevano a cavalli.
Stranamente, per un campione di Almasty è risultata una corrispondenza con l'orso nero americano, e un altro con il procione. E nessuna delle due specie è russa.
Sykes ritiene che la maggior parte di queste “scoperte” male interpretate sia frutto dell'ingenuità. “Accade tante volte che una persona viva una cosiddetta 'esperienza da Bigfoot'. Sentono qualcuno emettere strani versi, oppure qualcuno che gli tira dei sassi, o cose di questo genere. Poi notano un ciuffo di peli nascosto in un cespuglio e dicono: 'Aha, questo appartiene a Bigfoot!'”.
L'unico esemplare il cui test ha attribuito una corrispondenza umana – un presunto frammento di capello di Bigfoot proveniente dal Texas – è risultato appartenere a un comune Homo sapiens.
Lo Yeti è davvero un orso preistorico?
Dalle analisi del DNA è risultato che – dei frammenti di criptidi – uno su tre proveniva da orsi.
In due peli trovati sull'Himalaya – uno dall'India e uno dal Bhutan – e attribuiti allo Yeti, il team di scienziati ha recuperato un DNA che corrispondeva al 100% al DNA estratto dai fossili di mascelle di un orso polare preistorico che è vissuto oltre 40.000 anni fa.
Una scoperta che sembra confermare quanto affermato nel 2013 da una serie di documentari trasmessi in Inghilterra, “The Bigfoot files”, secondo i quali i due campioni ritrovati sull'Hymalaya avevano la corrispondenza più prossima con un orso polare preistorico.
Ciò non significa che lo Yeti esista davvero, ma se esistesse un parente aggressivo dell'orso polare in giro per l'Himalaya, questo potrebbe certamente spiegare perché si sia alimentata la leggenda dello Yeti.
Allora, due scienziati contattati da National Geographic dissero che avrebbero voluto leggere un documento che supportasse l'esistenza di questo misterioso orso polare – o suo parente – himalayano su una rivista soggetta a revisione paritaria.
Ora che questo documento esiste, cosa ne pensano? Robert Rockwell, biologo e ricercatore associato al Museo Americano di Storia Naturale, resta scettico.
Rockwell confessa di essere “un po' colpito e costernato” nell'apprendere che la corrispondenza con l'orso polare preistorico si sia basata su sole 104 coppie di basi di DNA mitocondriale, un limite ammesso dallo stesso team che ha lavorato allo studio.
“La sequenza di DNA analizzata è molto piccola, specialmente per una zona ad alta conservazione [quella parte di DNA che ricorre anche tra svariate specie differenti tra loro], per cui non penso che si possano tirare conclusioni sul tipo di orso”.
Gli fa eco Charlotte Lindqvist, una biologa molecolare alla State University di Buffalo. “Anche se dovessero trovare una corrispondenza pari al 100 per cento con un orso polare del Pleistocene", ha scritto Lindqvist in una mail, "dobbiamo tenere bene a mente che quest'evidenza si basa comunque su un breve frammento” di un gene osservato anche in altri lignaggi e che non appartiene necessariamente a quella specie.
“Penso che ci siano altri scenari più plausibili. Ad esempio, i peli potrebbero provenire da orsi bruni nativi di quella zona”.
Il responsabile dello studio, Sykes, ammette che la scoperta è “solo un risultato preliminare” e che, per escludere che l'origine della leggenda dello Yeti sia l'orso bruno, c'è bisogno di ulteriore materiale genetico.
Ad ogni modo, Sykes sostiene la teoria dell'orso polare sconosciuto o “Orso Yeti”, secondo la quale l'animale misterioso sarebbe un orso polare ancora non noto o un ibrido tra orso polare e orso bruno. Una teoria che potrebbe anche spiegare il motivo per cui lo Yeti sarebbe così aggressivo e avrebbe un comportamento e un'apparenza così inusuali.
“L'unica corrispondenza al 100% era quella con l'orso polare preistorico”, continua Sykes, “mentre per orsi bruni, orsi polari moderni e orsi neri c'erano corrispondenze meno strette”.
Sykes parteciperà a un'imminente spedizione sull'Hymalaya che – secondo lui - dovrebbe risolvere una volte per tutte il mistero, in un senso o nell'altro.
Bigfootologo dell'anno
Sykes sostiene che i metodi forensi utilizzati dal suo team consentono di estrarre il DNA anche da campioni mal conservati e risalenti fino a cinquanta anni prima.
“Abbiamo sviluppato una tecnica per ripulire ogni contaminazione [di DNA umano] che si trova sulla superficie”, afferma Sykes. “Questo è il motivo per cui utilizziamo principalmente peli, perché hanno una superficie molto resistente, che ci permette di usare trattamenti chimici aggressivi per togliere qualsiasi contaminazione. Soprattutto quella umana”.
Sykes sostiene che i suoi metodi di ricerca offrano una speranza ai “cacciatori” di Bigfoot e ai criptozoologi che credono nell'esistenza di questi esseri.
“La buona notizia per 'bigfootologi' e appassionati che vogliono dimostrare e identificare quelle specie che inseguono da anni è che adesso c'è un nuovo modo per farlo, che non era mai stato usato finora”.
Sykes si è avvicinato a questi temi perché affascinato dalla possibilità che dietro alla leggenda dello Yeti ci siano esemplari “sopravvissuti” di uomo di Neanderthal o popolazioni umane che credevamo scomparse. Ad ogni modo, i suoi sforzi sono stati riconosciuti da chi crede nei cripto ominidi.
Sykes è orgoglioso di far sapere che è stato da poco insignito del titolo “Bigfootologo dell'anno”.
I parchi di sculture più belli del mondo
Giardino dei Tarocchi (Italia)
Fotografia giardinodeitarocchi.it
La Morte, il Diavolo, l'Imperatrice sono alcuni dei personaggi, ispirati agli arcani maggiori dei tarocchi (e al celebre Parc Guell di Anton Gaudì a Barcellona), che popolano questo parco sculture realizzato negli anni Novanta dalla scultrice franco americana Niki de Saint Phalle. affiancata da vari artisti contemporanei e soprattutto dal marito, Jean Tinguely.
Il padiglione d'ingresso del giardino, pensato come una soglia che divide la realtà dall'immaginario, è stato progettato dall'architetto svizzero Mario Botta.
Come arrivare: il parco si trova a Capalbio, in provincia di Grosseto, ed è aperto solo in alcuni periodi dell'anno o su prenotazione.
Fotografia giardinodeitarocchi.it
La Morte, il Diavolo, l'Imperatrice sono alcuni dei personaggi, ispirati agli arcani maggiori dei tarocchi (e al celebre Parc Guell di Anton Gaudì a Barcellona), che popolano questo parco sculture realizzato negli anni Novanta dalla scultrice franco americana Niki de Saint Phalle. affiancata da vari artisti contemporanei e soprattutto dal marito, Jean Tinguely.
Il padiglione d'ingresso del giardino, pensato come una soglia che divide la realtà dall'immaginario, è stato progettato dall'architetto svizzero Mario Botta.
Come arrivare: il parco si trova a Capalbio, in provincia di Grosseto, ed è aperto solo in alcuni periodi dell'anno o su prenotazione.
Okavango millesimo Patrimonio dell'Umanità
L'Unesco ha aspettato un numero perfetto per inserire nella sua lista questo paradiso terrestre che ha ispirato i più grandi maestri della fotografia naturalistica
di Jennifer S. Holland
In mezzo scorre il fiume
Fotografia di George Steinmetz, National Geographic Creative
Il Delta dell'Okavango, in Botswana, pochi giorni fa è stato proclamato 1.000mo sito Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, una designazione che consente una speciale forma di protezione contro lo sviluppo delle attività umane.
Il delta comprende 7.770 chilometri quadrati di pianure ricche di acque, in cui canali, isolotti e lagune consentono la vita di migliaia di specie animali e vegetali, e che ospitano, tra l'altro, la più folta popolazione di elefanti sulla Terra.
Il nuovo status metterà fine ai progetti di infrastrutture che incombono sulla regione.
Fotografia di George Steinmetz, National Geographic Creative
Il Delta dell'Okavango, in Botswana, pochi giorni fa è stato proclamato 1.000mo sito Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, una designazione che consente una speciale forma di protezione contro lo sviluppo delle attività umane.
Il delta comprende 7.770 chilometri quadrati di pianure ricche di acque, in cui canali, isolotti e lagune consentono la vita di migliaia di specie animali e vegetali, e che ospitano, tra l'altro, la più folta popolazione di elefanti sulla Terra.
Il nuovo status metterà fine ai progetti di infrastrutture che incombono sulla regione.
Al via il concorso di fotografia National Geographic 2014
Inviate le vostre immagini dal 2 luglio al 30 settembre.
Con questa fotografia, il lettore Mario
Sanna di Sassari si è aggiudicato il secondo premio della categoria
Mondo Animale nella scorsa edizione del concorso fotografico di NG Italia
Finalmente ci siamo; a partire dal 2 luglio potete cominciare a inviare le vostre immagini alla nona edizione del concorso di fotografia di National Geographic Italia,
che come ogni anno vi offre la possibilità di cimentarvi con migliaia
di lettori, di vedere le vostre immagini pubblicate sul nostro sito web
e sul magazine e di vincere prestigiosi premi.
Quattro categorie (mondo animale, luoghi e paesaggi, persone e junior, quest'ultima dedicata ai giovani dai 15 ai 18 anni) nelle quali potrete sbizzarrirvi fino al 30 settembre inviando le vostre migliori immagini (un massimo di cinque in totale) attraverso la pagina dedicata. Le immagini, in formato jpg e del peso massimo di 1 mb ciascuna, vanno caricate direttamente dal sito compilando l'apposito modulo.
Per qualsiasi informazione, per vedere il regolamento completo, le FAQ, le gallerie dei vincitori delle precedenti edizioni e per scaricare la liberatoria per i soggetti riconoscibili, visitate la
pagina speciale dedicata al concorso.
I vincitori saranno annunciati nel numero di dicembre del magazine, ma nel frattempo potrete godervi una serie di gallerie di immagini selezionate che saranno pubblicate nelle prossime settimane sul nostro sito. Uscite a scattare quindi, avete ancora tre mesi di tempo; ma non dimenticate di leggere con cura il regolamento.
Quattro categorie (mondo animale, luoghi e paesaggi, persone e junior, quest'ultima dedicata ai giovani dai 15 ai 18 anni) nelle quali potrete sbizzarrirvi fino al 30 settembre inviando le vostre migliori immagini (un massimo di cinque in totale) attraverso la pagina dedicata. Le immagini, in formato jpg e del peso massimo di 1 mb ciascuna, vanno caricate direttamente dal sito compilando l'apposito modulo.
Per qualsiasi informazione, per vedere il regolamento completo, le FAQ, le gallerie dei vincitori delle precedenti edizioni e per scaricare la liberatoria per i soggetti riconoscibili, visitate la
I vincitori saranno annunciati nel numero di dicembre del magazine, ma nel frattempo potrete godervi una serie di gallerie di immagini selezionate che saranno pubblicate nelle prossime settimane sul nostro sito. Uscite a scattare quindi, avete ancora tre mesi di tempo; ma non dimenticate di leggere con cura il regolamento.
Diavolo di mare, signore degli abissi
Questi pesci sono nuotatori straordinari e molto veloci, non solo: si spingono a profondità impensabili per molte creature marine. Ma cosa fanno laggiù?
di Danielle Elliot
Diavoli di mare cileni (uno con una remora attaccata) nuotano alle isole Azzorre, 2008. Fotografia di Wolfgang Pölzer/ Alamy
La prima volta che hanno dotato i diavoli di mare cileni (Mobula tarapacana) di tag satellitari, gli scienziati si aspettavano di vederli rimanere in prossimità delle acque più calde in superficie, dove spesso vengono avvistati. Una nuova ricerca, pubblicata su Nature Communications, ha invece scoperto che si spingono anche al di sotto dei 1.800 metri di profondità, in una zona dell'oceano che poche altre specie sono in grado di raggiungere.
Questi animali raggiungono inoltre velocità fino ai 20 chilometri orari. Per fare un confronto, i capodogli e gli zifidi si muovono mediamente dai 3 ai 6 chilometri ogni ora, mentre il tonno rosso e il tonno pinna gialla si mantengono tra i 14 e i 18. Non si tratta dunque, solamente, di pesci più veloci e più abituati alle profondità di molti altri, percorrono anche distanze molto maggiori di quanto pensassimo.
Secondo la ricerca i diavoli di mare cileni migrano per circa 3.800 chilometri nel corso di sei mesi, molto più di quanto facciano altre specie di diavoli di mare studiate in precedenza, sia nell'Oceano Pacifico che nel Mar Mediterraneo. Profondità
Mantenersi caldi
Gli squali balena, gli elefanti marini settentrionali e gli zifi sono alcune tra le poche specie in grado di nuotare alle stesse profondità dei diavoli di mare. La maggioranza dei grandi predatori non è in grado di affrontare le temperature rigide, i bassi livelli di ossigeno e l'alta pressione al di sotto dei 1.000 metri. Le specie che ci riescono possono mantenere il proprio corpo caldo mentre nuotano in acqua la cui temperatura scende al di sotto dei 4 gradi Celsius. Fin dalla metà degli anni Novanta gli scienziati sono a conoscenza della capacità di mantenersi caldi dei diavoli di mare, ma nessuno è riuscito a comprenderne il motivo perché si pensava vivessero in acque poco profonde e con temperature elevate.
Durante la nuova ricerca, condotta tra il 2011 e il 2012, gli scienziati hanno taggato 15 esemplari di diavolo di mare al largo delle isole Azzorre, arcipelago portoghese nell'Atlantico settentrionale presso il quale banchi di questi animali si riuniscono regolarmente. I tag erano programmati per sganciarsi dai diavoli dopo sei mesi, per poi risalire in superficie e inviare i dati raccolti a un satellite. Aver scoperto che i diavoli di mare nuotano a grandi profondità ha finalmente dato una risposta a questioni irrisolte, spiegando anche perché si spostino così velocemente. "Sfruttano i loro muscoli per generare più calore possibile mentre scendono in profondità", spiega Thorrold. La temperatura del corpo è fondamentale, sia per il corretto funzionamento del cervello che per quello degli occhi.
Questa scoperta è sorprendente, commenta Les Kaufman, biologo marino della Boston University non coinvolto nello studio. A suo parere si tratta di un altro "esempio impressionante" dell'apparente collegamento tra la velocità e la generazione di calore. I pesci si riscaldano anche alla luce del sole, avvicinandosi alla superficie. La maggior parte delle razze si prepara per le immersioni quotidiane (e si riposa dopo averle compiute) trascorrendo almeno un'ora in acque poco profonde. Nelle specie che si immergono in profondità di notte, invece, questo comportamento non è stato osservato.
"Nonostante i diavoli di mare non siano certamente le uniche grandi specie marine che si impegnano in discese a grandi profondità, il loro peculiare posizionarsi tra gli squali e le razze, oltre al fatto che li conosciamo ancora poco, rende questa ricerca un contributo preziosissimo alla scienza che studia gli oceani", commenta Molly Lutcavage, oceanografa della Massachusetts University ad Amherst.
Anatomia di un'immersione
Durante le immersioni, che tipicamente durano tra i 60 e i 90 minuti, i diavoli di mare scendono rapidamente per poi iniziare a rallentare, nuotando orizzontalmente una volta raggiunta la profondità desiderata. Questo probabilmente significa - nonostante gli scienziati non l'abbiano ancora osservato in natura - che stanno cercando cibo, cacciando pesci e calamari.
"È difficile immaginare cos'altro potrebbero fare là sotto", spiega Thorrold. "Non sappiamo perché trascorrano tanto tempo a simili profondità", commenta Pedro Alfonso, biologo marino dell'Institute of Marine Research alle Azzorre e co-autore dello studio, "ma è possibile che si tratti proprio dei livelli da tutelare per proteggere le specie". Ancora più curioso, gli scienziati hanno registrato tre immersioni di diavoli di mare che sono durate circa 11 ore. "Se le razze scendono in profondità per così tanto tempo avranno freddo, perciò andranno incontro alla rapida perdita delle funzioni cerebrali, e anche la visione ne risentirà".
Gli squali elefante sono gli unici grandi predatori che, oltre ai diavoli di mare, riescono a rimanere in acque tanto fredde per lunghi periodi. Thorrold e colleghi non sono sicuri di quali siano le attività cui si dedicano in queste immersioni così lunghe, ma è probabile non si tratti unicamente di procacciarsi il cibo.
Per imparare di più riguardo a questi sorprendenti animali, il team ricorrerà a diverse tipologie di tag, compresi quelli acustici che possono essere lasciati sull'animale per svariati anni senza conseguenze. In futuro gli studi ci permetteranno di comprendere meglio l'importanza degli strati più profondi dell'oceano e dei loro abitanti. "Aver scoperto che si immergono e vanno alla ricerca di cibo così in profondità e così a lungo", commenta Kaufman, "rinforza l'idea sempre più diffusa che le creature che vivono in oceano aperto ne sfruttino un volume molto più grande di quanto pensassimo finora".
I misteri del calamaro gigante
Leggende e realtà sugli animali più enigmatici e sfuggenti degli abissi. Oggi uno studio rivela che la preda preferita dai capodogli potrebbe essere minacciata dai sonar
Il mostro degli abissiFotografia per gentile concessione Tsunemi Kubodera, Museo nazionale di Scienza del Giappone/AP
Questa fotografia immortala un momento storico: la prima cattura di un calamaro gigante vivo, una femmina, da parte di un'équipe di scienziati giapponesi al largo delle isole Ogasawara, a sud di Tokyo, nel dicembre del 2006.
Dai pochi esemplari recuperati, sappiamo che il calamaro gigante può raggiungere i 18 metri di lunghezza e i 900 chili di peso. Vive a grandi profondità e ha occhi giganteschi (25 centimetri di diametro), i più grandi dell'intero mondo animale, che gli permettono di vedere nel buio degli abissi.
Come gli altri calamari, ha otto braccia e due tentacoli più lunghi che gli servono per portare il cibo alla bocca simile a un becco. Si nutre di pesci, gamberetti e altri molluschi, ma c'è chi ipotizza che possa persino attaccare piccoli cetacei.
Non si sa di preciso quale sia l'areale della specie, anche se carcasse di calamari giganti sono state ritrovate in tutti gli oceani del mondo.
Questa fotografia immortala un momento storico: la prima cattura di un calamaro gigante vivo, una femmina, da parte di un'équipe di scienziati giapponesi al largo delle isole Ogasawara, a sud di Tokyo, nel dicembre del 2006.
Dai pochi esemplari recuperati, sappiamo che il calamaro gigante può raggiungere i 18 metri di lunghezza e i 900 chili di peso. Vive a grandi profondità e ha occhi giganteschi (25 centimetri di diametro), i più grandi dell'intero mondo animale, che gli permettono di vedere nel buio degli abissi.
Come gli altri calamari, ha otto braccia e due tentacoli più lunghi che gli servono per portare il cibo alla bocca simile a un becco. Si nutre di pesci, gamberetti e altri molluschi, ma c'è chi ipotizza che possa persino attaccare piccoli cetacei.
Non si sa di preciso quale sia l'areale della specie, anche se carcasse di calamari giganti sono state ritrovate in tutti gli oceani del mondo.
Le nuove, colorate creature degli abissi
Sono vermiformi, hanno grosse "labbra" e tinte sgargianti: scoperta una dozzina di specie di emicordati sul fondo dell'Oceano Atlantico.
di Brian Handwerk
Fiori rosa nell'oceano
Fotografia per gentile concessione David Shale
Questa curiosa creatura fucsia, che può ricordare un fiore, appartiene in realtà a una nuova specie di enteropneusti, una classe di invertebrati simili ai vermi, ed è stata scoperta a circa 2.700 metri di profondità, vicino alla Dorsale medio-atlantica. Fa parte del bottino di due recenti spedizioni negli abissi, che hanno individuato più di una dozzina di nuove specie e almeno quattro nuovi generi di animali.
La ricerca getta nuova luce sugli enteropneusti, che finora si riteneva abitassero solo acque poco profonde, spiega Karen Osborn, biologa dell'evoluzione al Museo nazionale di Storia naturale della Smithsonian Institution di Washington e coautrice di uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B. "A un certo punto, alcuni enteropneusti di acque basse devono essersi inoltrati in acque più profonde, e col tempo la loro morfologia si è modificata per adattarsi alle sfide poste dal nuovo ambiente".
Ad esempio, i "vermi" degli abissi hanno "labbra" molto lunghe che li aiutano ad afferrare le prede in un ambiente in cui il cibo è molto scarso. "Adesso quindi abbiamo un gruppo di specie abissali molto diverse per aspetto e comportamento da quelle che abitano acque basse".
Fotografia per gentile concessione David Shale
Questa curiosa creatura fucsia, che può ricordare un fiore, appartiene in realtà a una nuova specie di enteropneusti, una classe di invertebrati simili ai vermi, ed è stata scoperta a circa 2.700 metri di profondità, vicino alla Dorsale medio-atlantica. Fa parte del bottino di due recenti spedizioni negli abissi, che hanno individuato più di una dozzina di nuove specie e almeno quattro nuovi generi di animali.
La ricerca getta nuova luce sugli enteropneusti, che finora si riteneva abitassero solo acque poco profonde, spiega Karen Osborn, biologa dell'evoluzione al Museo nazionale di Storia naturale della Smithsonian Institution di Washington e coautrice di uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B. "A un certo punto, alcuni enteropneusti di acque basse devono essersi inoltrati in acque più profonde, e col tempo la loro morfologia si è modificata per adattarsi alle sfide poste dal nuovo ambiente".
Ad esempio, i "vermi" degli abissi hanno "labbra" molto lunghe che li aiutano ad afferrare le prede in un ambiente in cui il cibo è molto scarso. "Adesso quindi abbiamo un gruppo di specie abissali molto diverse per aspetto e comportamento da quelle che abitano acque basse".
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