Con la condanna definitiva a 2 mesi e 10 giorni di
reclusione pronunciata dalla Corte Suprema di Cassazione, due veterinari
Asl de L’Aquila, Pierluigi Imperiale e Mauro Ponziani, sono stati
riconosciuti colpevoli nei tre gradi di giudizio dell’uccisione di nove
cuccioli di cane, adducendo l’incredibile scusa che non c’era posto in
canile. Per loro era una pratica, peraltro abituale e consolidata, e
vi è stato il contrario del ravvedimento dovuto attraverso
dichiarazioni alla stampa.
Per questo i presidenti
nazionali di Enpa, Carla Rocchi, LAV, Gianluca Felicetti, Lega
nazionale per la difesa del cane, Piera Rosati e OIPA, Massimo
Comparotto, preso atto del “silenzio assordante” dell’Ordine
provinciale dei Medici Veterinari de L’Aquila a precedenti singole
richieste, hanno scritto a tutti i consiglieri dell’Ordine e agli
organi della Federazione nazionale degli Ordini Veterinari, chiedendo
la radiazione dei due veterinari Asl che ancora oggi esercitano la
professione come se nulla fosse accaduto.
“Sono colpevoli di abusi,
hanno compromesso gravemente la reputazione e la dignità della classe
sanitaria, hanno perso il requisito-base per esercitare la
professione, violando anche il Codice Deontologico dei Veterinari”,
scrivono i presidenti delle associazioni animaliste nazionali.
Anche le parlamentari
Silvana Amati, Monica Cirinnà, Manuela Granaiola dell’Ufficio di
Presidenza della Commissione Sanità del Senato e Michela Vittoria
Brambilla, hanno presentato interrogazioni al Ministro della Salute
Beatrice Lorenzin per chiederle l’intervento a tutela delle normative e
della professione veterinaria.
In allegato la lettera
inviata, le tre sentenze e le interrogazioni parlamentari per chiedere
anche al Ministro della Salute l’apertura del procedimento e la
radiazione dall’Albo dei veterinari condannati in via definitiva.
Documenti
Lettera AssociazioniSentenza tribunale L'Aquila
Sentenza Corte d'appello L'Aquila
Sentenza Corte Cassazione
Interrogazioni parlamentari
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