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La dura vita del ragno: "Cara non mangiarmi, ti faccio un massaggino"...

La strategia di Nephila pilipes per addolcire la gigantesca femmina (con video)

di Rachel Kaufman
aracnidi,curiosita
L'accentuato dimorfismo sessuale dei ragni del genere Nephila: il maschio (sopra) è molto più piccolo della femmina. Fotografia di Zach Holmes, Alamy
In diverse specie di ragni, la femmina può essere molto più grande del maschio. Per quest'ultimo, dunque, il sesso rischia di rivelarsi un'avventura pericolosissima: nel bel mezzo dell'accoppiamento la partner può sempre cambiare idea e mangiarselo.

Per evitare quest'esito fatale - o almeno portare a termine il loro compito di inseminatori - i ragni hanno sviluppato diverse tecniche. I maschi di vedova nera, ad esempio, sono in grado di percepire dall'odore quanto è affamata la femmina: se non mangia da tempo, desistono. Latrodectus hasselti, un ragno australiano anch'esso della famiglia delle vedove, pur di prolungare l'atto sessuale si lascia sgranocchiare dalla femmina mentre si accoppia.

La tattica di Nephila pilipes - un ragno diffuso tra il Sud-Est asiatico e l'Oceania, in cui la femmina può essere fino a dieci volte più grande del maschio - si basa invece sull'utilizzo dei pedipalpi, come spiega lo studioso Matjaz Kuntner, coautore di una nuova ricerca sulla specie. I pedipalpi sono appendici che contengono i genitali maschili del ragno, e che si incastrano perfettamente negli appositi orifizi della femmina. Il maschio può persino lasciarveli, in modo di "tappare"
il buco: ma deve accoppiarsi più volte di seguito per chiudere entrambi gli orifizi ed essere così sicuro che la femmina - che può avere diversi partner contemporaneamente - diventi madre dei suoi bambini e non di quelli di qualcun altro.

Nasce dunque l'esigenza di ammansire la femmina tra un accoppiamento e l'altro, evitando di farsi mangiare. Per farlo, il maschio le stende sul dorso la sua seta, con dei movimenti molto simili a un massaggio: una pratica che gli studiosi chiamano mate binding, diffusa tra diverse specie di ragni anche se N. pilipes, per quanto se ne sa, è l'unico membro della sua famiglia ad adottarla.



Finora si pensava che il mate binding funzionasse soprattutto in senso "olfattivo": sarebbero stati i feromoni presenti nella tela del maschio a stimolare o rilassare la femmina. Kuntner e due colleghi, Daiqin Li e Shichang Zhang, hanno utilizzato due gruppi di ragni femmine per verificare l'ipotesi. A quelle del primo gruppo hanno neutralizzato il senso del tatto, spalmando loro sul dorso un sottile strato di colla; alle altre hanno bloccato i recettori "olfattivi" per impedire che percepissero le sostanze chimiche presenti nella seta. Poi hanno liberato i maschi.

L'esperimento sembra mostrare che le sensazioni tattili sono più importanti di quelle indotte dalla chimica. Tutte le 17 femmine con l'"olfatto" bloccato si sono comunque calmate dopo un bel massaggio. Buona parte (il 40 per cento) di quelle che invece non potevano percepire il tocco maschile non si è calmata affatto, anzi diverse di loro hanno divorato il compagno.

Ad alcuni maschi, poi, gli studiosi hanno "chiuso" le ghiandole che secernono seta: ebbene, anche loro sono riusciti a cavarsela soltanto con il tocco. A quanto pare, concludono gli studiosi, la seta è un accessorio ininfluente: per addolcire una femmina, meglio perfezionare l'arte del massaggino.

La ricerca è stata pubblicata sull'edizione della rivista
Animal Behaviour.

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